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- Aprile 20, 2025
- AndreaDF
Come gestire la pubblicazione di contenuti di un blog
Sommario

Parte 1: Introduzione + Il piano editoriale
Introduzione: il dietro le quinte del blogging
Pubblicare contenuti su un blog può sembrare semplice a prima vista: scrivi un articolo, clicchi “Pubblica”, condividi il link e via. Ma chi ha davvero aperto un blog — per passione o per lavoro — sa che la realtà è un po’ più… sfaccettata.
La gestione della pubblicazione non è solo una questione tecnica. È una danza tra ispirazione, strategia, calendario, strumenti e un pizzico di esaurimento (sì, anche quello fa parte del gioco). E soprattutto, è ciò che distingue un blog che cresce da uno che resta fermo al palo.
Questa guida è pensata per chi scrive con il cuore, ma vuole anche risultati. Ti mostrerò come creare e mantenere una pubblicazione efficace, senza perdere il sonno e — possibilmente — con un sorriso. Useremo strumenti smart, esempi reali, qualche aneddoto personale e affiliazioni che aiutano davvero (non link messi lì a caso). Iniziamo con la base di ogni blog organizzato: il piano editoriale.
1. Il piano editoriale: la bussola del tuo blog
1.1 Perché è fondamentale
Il piano editoriale è la tua mappa, la tua agenda strategica, il tuo “perché” scritto nero su bianco. È quello che ti evita di svegliarti la mattina chiedendoti “E oggi cosa pubblico?”
Senza un piano editoriale, rischi:
Di pubblicare in modo irregolare (e Google, lo sai, se ne accorge)
Di perdere coerenza tra un contenuto e l’altro
Di stressarti ogni settimana cercando idee al volo
Di non riuscire a monetizzare il blog, perché mancano contenuti pensati in ottica SEO e affiliazione
👉 Ad esempio, se gestisci un blog sul minimalismo e pubblichi articoli random su lifestyle, cucina e SEO senza un filo conduttore, i tuoi lettori (e i motori di ricerca) si confonderanno. Il piano editoriale ti aiuta a restare sul messaggio, a creare una narrazione coerente che fidelizza.
1.2 Come crearlo senza impazzire
Creare un piano editoriale non deve essere un’impresa impossibile. Ecco un metodo umano (e sostenibile):
1. Definisci i tuoi macro-temi
Questi sono i “pilastri” del tuo blog. Ad esempio:
Per un blog su blogging & content:
SEO
Monetizzazione
Crescita traffico
Tool e strumenti
Vita da blogger
2. Scegli la frequenza realistica di pubblicazione
Non guardare cosa fanno gli altri, guarda il tuo tempo. Meglio 1 articolo ogni due settimane costante, che 3 a settimana e poi blackout.
3. Costruisci un calendario mensile (max 3 mesi)
Bastano Excel, Google Sheets o strumenti come Notion o Trello. L’importante è che ogni mese tu sappia:
Quali articoli pubblicare
Quando scriverli
A chi sono rivolti
Quale keyword target
Esempio in Notion (molto semplice ma efficace):
Colonne → “Titolo articolo”, “Data pubblicazione”, “Keyword principale”, “Link affiliato previsto”, “Stato (bozza/revisione/programmato)”
4. Sfrutta i topic cluster
Non pubblicare articoli isolati. Costruisci contenuti connessi tra loro per scalare su Google.
👉 Se hai scritto “Come scegliere l’hosting giusto”, pianifica poi “5 hosting economici per iniziare”, “Cosa valutare in un hosting WordPress”, ecc.
Così costruisci un ecosistema di contenuti che si supportano tra loro.
5. Inserisci obiettivi di monetizzazione
Ogni contenuto può portare traffico, lead, o vendite. Non tutti devono vendere qualcosa, ma assicurati che ogni articolo abbia un ruolo. Se stai scrivendo “Come aprire un blog”, pianifica in anticipo il link affiliato a SiteGround (ottimo per iniziare).
Strumenti consigliati (anche con affiliazione utile)
Notion – Per organizzare il tuo piano editoriale e le idee in modo visivo
Trello – Per chi ama le bacheche drag & drop
Airtable – Se ti serve qualcosa tra Excel e Notion

Parte 2: La gestione del calendario editoriale
2.1 Strumenti utili per restare in carreggiata
Una volta che hai un piano editoriale (cioè sai cosa scrivere e perché), è il momento di capire quando pubblicarlo. Il calendario editoriale è la tua tabella di marcia settimanale o mensile. Ti permette di vedere tutto a colpo d’occhio e non impazzire quando arrivano mille scadenze.
Ma attenzione: non è solo un’agenda, è uno strumento strategico. Ti aiuta a:
Coordinare blog e social
Inserire in tempo contenuti legati a eventi stagionali o novità
Tenere traccia dello stato di ogni contenuto (bozza, revisione, pubblicato)
Ottimizzare le pubblicazioni in ottica SEO
Esempio reale:
Io uso Google Calendar con una visualizzazione settimanale: ogni post ha un colore specifico (verde = SEO, blu = affiliazioni, arancione = personale). In questo modo vedo subito se sto trascurando una categoria o pubblicando troppi post commerciali di fila.
Strumenti consigliati (con link utili)
Google Calendar (gratis, flessibile e collegabile a tutto)
Notion Calendar (integrato con il tuo piano su Notion)
Airtable Content Calendar (ideale se pubblichi su più piattaforme)
CoSchedule (pro: automazioni. Contro: a pagamento, ma utile se hai un team)
Affiliazione utile:
Se vuoi un sistema completo che unisca calendario, pubblicazione automatica e social media, prova Loomly – ottimo per chi gestisce contenuti multipiattaforma.
2.2 La flessibilità non è un nemico
Qui voglio dirti una cosa che i blog “perfettini” spesso dimenticano: un buon calendario non è rigido. È come un GPS che ti guida, ma puoi sempre cambiare strada se serve.
A volte non riesci a rispettare le date. Capita. E sai cosa? Non è un fallimento.
Succede che:
Un articolo ti entusiasma e lo finisci prima del previsto
Una keyword cambia trend e vuoi cogliere l’attimo
Ti ammali o hai una settimana no
È qui che entra in gioco la flessibilità “programmata”.
Consiglio pratico:
Lascia sempre 1 “slot jolly” al mese: uno spazio vuoto nel calendario da usare per recuperare, inserire un contenuto improvviso o pubblicare qualcosa di più personale.
Battutina (ma vera):
“Il blog è tuo, non sei in redazione al New York Times. Respira.”
Come sincronizzare blog e social senza diventare schiavo dell’orologio
Se pubblichi articoli e poi li promuovi sui social, integra il calendario blog + social.
Puoi usare strumenti come:
Buffer – per programmare le condivisioni in anticipo
Later – ottimo per Instagram, ma funziona anche per blog
Metricool – utile se vuoi anche analizzare il traffico
Assicurati di indicare nel tuo calendario:
Giorno di pubblicazione blog
Giorni e orari delle condivisioni social
Eventuali email da inviare (se hai una newsletter)
Pro tip: lavora a blocchi
Un’altra tecnica che cambia la vita? Il batching.
Lunedì → ricerca keyword e outline
Martedì → scrittura di 2 articoli
Giovedì → revisione e caricamento
Venerdì → programmazione social
Lavorare “a blocchi” ti aiuta a non passare continuamente da una cosa all’altra. E riduce l’ansia da multitasking.
In sintesi
Un calendario editoriale:
Ti aiuta a pubblicare con costanza (e Google ama la costanza)
Coordina blog, social e monetizzazione
Ti salva nei momenti in cui la creatività manca
È flessibile: puoi cambiarlo, adattarlo, respirarlo

Parte 3: Dalla scrittura alla pubblicazione – Il tuo flusso ideale
3.1 Trovare il giusto equilibrio tra creatività e strategia
Scrivere per un blog non è come tenere un diario personale. Ogni articolo deve piacere a Google, ma anche al lettore. Serve quindi un equilibrio tra:
Strategia SEO → Keyword giuste, struttura, leggibilità
Empatia e tono umano → Per coinvolgere davvero il lettore
Valore concreto → Cosa risolve, cosa insegna, perché è utile
Il consiglio più onesto che posso darti? Non iniziare mai la stesura senza una struttura chiara.
3.2 La struttura ideale di un articolo
Prima di scrivere, prepara un outline. Ecco una traccia che puoi adattare:
Titolo accattivante e SEO-friendly
Introduzione → Presenta il problema e crea empatia
Indice cliccabile (sommario) → Google e gli utenti ti ringrazieranno
Sezioni principali → Con titoli H2 e sottotitoli H3
Esempi reali + tool consigliati
Backlink interni ed esterni utili
Call to action finale (commento, iscrizione, affiliazione)
3.3 Il processo sostenibile in 5 fasi
1. Ricerca SEO
Utilizza strumenti come:
Trova keyword con volume medio, ma bassa difficoltà. Esempio: “piano editoriale blog 2025” è meno competitivo di “piano editoriale”.
2. Outline e stesura
Usa Notion, Google Docs o anche Scrivener se preferisci uno spazio tutto tuo per scrivere. In questa fase: no editing, solo scrittura fluida.
3. Revisione e ottimizzazione
Controlla:
Coerenza logica
SEO on-page (title, H2, H3, alt delle immagini, link interni)
Lunghezza dei paragrafi
Formattazione leggibile (niente muri di testo!)
Tool utili:
Grammarly – per ortografia e stile
Yoast SEO (per WordPress) – ti guida sulla SEO tecnica
Hemingway App – per scrivere in modo più chiaro
4. Caricamento e programmazione
Usa un CMS affidabile: WordPress resta il top, specialmente se usi temi SEO-friendly come Kadence o Astra.
Carica l’articolo, ottimizza i metadati, inserisci immagini ben nominate (es: calendario-editoriale-blog.jpg, non IMG_1234.jpg), poi programma la pubblicazione secondo il calendario.
5. Anteprima e test
Prima di cliccare su “Pubblica”, visualizza l’articolo:
Da desktop
Da mobile
In incognito (per vedere come lo vede Google)
E… controlla i link! Niente è più frustrante di cliccare su un “Scopri di più” che porta a una pagina 404.

3.4 Un piccolo trucco salva-vita: la checklist di pubblicazione
Crea una lista personale da spuntare ogni volta. Esempio:
✅ Parole chiave inserite nel titolo, H2 e URL
✅ Link interni a 2-3 articoli correlati
✅ Almeno 1 link affiliato utile e coerente
✅ CTA finale (commenti, condivisione, newsletter…)
✅ Immagine ottimizzata (nome, peso, alt)
✅ Articolo testato su mobile
✅ Meta description scritta e accattivante
3.5 Quanto tempo ci vuole? E come gestirlo bene
Scrivere un articolo completo, ottimizzato, profondo, richiede tempo. Chi dice “bastano 45 minuti” probabilmente non ha mai gestito un blog serio.
Una media realistica:
Ricerca + outline → 30-60 min
Scrittura → 2-3 ore
Revisione + SEO → 1 ora
Caricamento → 30 min
Promozione (vedremo nella Parte 4) → 1-2 ore
👉 Totale: circa 5-7 ore per un articolo ben fatto
E no, non è tempo sprecato. È un investimento. Un post fatto bene può portarti visite e guadagni per mesi, persino anni.

Parte 4: Promozione e distribuzione dei contenuti – Far volare i tuoi articoli
4.1 Pubblicare non basta: serve visibilità
Hai fatto il duro lavoro: scritto, rivisto, impaginato, pubblicato. Ma se nessuno lo legge, tutto quel tempo sarà stato solo un bell’esercizio.
Non temere: con una promozione ben pensata, puoi dare ai tuoi contenuti la visibilità che meritano, anche senza investire in advertising.
Un piccolo promemoria affettuoso:
“Scrivere senza promuovere è come organizzare una festa e non dire a nessuno dove si trova.”
4.2 Scegli i social giusti per il tuo pubblico
Non tutti i social sono adatti a tutti i blog. Ecco come orientarti:
Ideale per contenuti informativi, lifestyle, educativi, viaggi.
Usalo per:
Pubblicare nel tuo profilo o pagina
Partecipare a gruppi tematici (senza spam!)
Fare mini post con anteprime e link
👉 Pro tip: Usa Publer per programmare i post in anticipo.
Perfetto per blog visivi (moda, cucina, interior design).
Usalo per:
Reel o caroselli con estratti del post
Stories con “Swipe up” o link in bio
IG Live per approfondire il tema dell’articolo
Ottimo per contenuti evergreen e tutorial (DIY, food, crescita personale).
Crea pin personalizzati con titoli accattivanti.
Tool consigliato: Canva (affiliazione utile e gratuita).
Se il tuo blog è orientato a lavoro, business o crescita personale.
Usalo per:
Condividere insight
Costruire una rete professionale
Offrire valore in modo sintetico

4.3 Email marketing: il canale che ti appartiene
Il social cambia algoritmo, ma la tua lista email resta tua.
Investire in una newsletter è tra le strategie più intelligenti a lungo termine.
Tool consigliati:
MailerLite – gratis fino a 1000 iscritti, semplice e potente
ConvertKit – per blogger con ambizioni da creator
📩 Cosa inviare nella newsletter?
Link all’articolo appena pubblicato
Un breve commento personale o dietro le quinte
Un riepilogo mensile dei post
Risorse bonus (PDF, template, consigli extra)
Consiglio:
Invia sempre la newsletter entro 24 ore dalla pubblicazione, quando l’articolo è ancora “fresco”.
4.4 Backlink, collaborazioni e guest post
Un’altra strategia efficace è costruire connessioni.
Più il tuo articolo viene citato da altri blog autorevoli, più guadagnerai:
Credibilità
Traffico referral
Fiducia agli occhi di Google
Come iniziare?
Commenta altri blog con valore (non solo “bel post”)
Proponi uno scambio di link coerente
Offriti per scrivere guest post su blog affini
Partecipa a roundup post (“i migliori articoli su X”)
👉 Un tool utile per monitorare i link? Ahrefs Webmaster Tools – gratuito e affidabile.
4.5 Riutilizza e amplifica
Non devi sempre partire da zero. Un articolo ben scritto può diventare:
Un thread su X (ex Twitter)
Un video su YouTube
Un carosello su Instagram
Un episodio di podcast
Un PDF scaricabile
Questo si chiama content repurposing. Ti permette di:
Raggiungere più pubblici
Dare nuova vita a contenuti esistenti
Risparmiare tempo senza perdere valore
Esempio personale: strategia 3+3
Ogni volta che pubblico un articolo, seguo questo schema:
Nei primi 3 giorni:
Newsletter
Post su Facebook
Storia su Instagram
Nei 3 giorni successivi:
Pin su Pinterest
Mini video Reel
Commento in gruppi o community con link
In questo modo tengo vivo l’interesse per almeno una settimana. A volte, molto di più.
In sintesi
Promuovere un articolo non significa spammare ovunque. Significa:
Raggiungere le persone giuste, nei canali giusti, al momento giusto
Creare contenuti che incuriosiscono
Usare tool e automazioni per non impazzire

Parte 5: Monitoraggio e ottimizzazione – Il ciclo continuo del contenuto efficace
5.1 Dopo la pubblicazione, cosa succede?
Pubblicare un contenuto è come piantare un seme.
Ma se non lo innaffi, se non controlli se cresce, se non lo proteggi dalle intemperie… difficilmente darà frutti.
Nel blogging, “innaffiare” significa monitorare le performance:
Chi lo legge?
Da dove arrivano i lettori?
Quanto tempo restano sul post?
Quali link cliccano?
L’articolo si posiziona su Google?
E soprattutto: sta raggiungendo il suo obiettivo?
5.2 Usa Google Search Console (e non solo)
Lo strumento più potente e gratuito che hai è Google Search Console.
Con GSC puoi:
Vedere per quali keyword vieni trovato
Monitorare il CTR (click through rate)
Sapere in quali posizioni appari su Google
Scoprire se il post ha problemi tecnici
Consiglio:
Ogni 2 settimane, dedica 30 minuti a controllare gli articoli nuovi (e quelli vecchi che vuoi potenziare).
📘 Se vuoi approfondire, leggi anche il nostro articolo:
➡️ Cos’è Google Search Console
5.3 Metriche che contano (e quelle da ignorare)
Le metriche davvero utili:
Sessioni → quante volte viene aperto il post
Durata media di lettura → dice se il contenuto coinvolge
Percentuale di clic sui link → affiliazioni, CTA, risorse
Tasso di rimbalzo → se è alto, qualcosa non funziona
Posizione media SEO → come ti piazzi nei risultati
Quelle meno importanti (da non ossessionarti):
Like sui social
Follower
Numero di condivisioni
📈 Gli articoli evergreen impiegano anche mesi per salire di ranking. Non scoraggiarti se il successo non è immediato.
5.4 Come migliorare un articolo già pubblicato
A volte basta poco per far decollare un post che stava dormendo.
Ecco alcune cose che puoi fare dopo 1-2 mesi dalla pubblicazione:
Aggiorna dati e esempi
Migliora i titoli H2/H3 per la SEO
Inserisci nuove keyword correlate
Aggiungi una sezione o una domanda frequente
Inserisci un video di supporto con Loom
Cambia la call to action se non converte
Strumento utile:
SurferSEO ti aiuta ad analizzare come migliorare un contenuto già online in base a ciò che funziona per Google.
5.5 Quando aggiornare, quando lasciare andare
Non tutti i post vanno aggiornati ogni mese. Ma ci sono tre casi in cui sì, devi farlo:
Contenuti stagionali o datati
(es. “I migliori tool del 2023” → aggiornalo al 2025)Post con buone impression ma pochi clic
(forse il titolo o la meta description non sono abbastanza forti)Post che portano traffico ma non convertono
(lavora su call to action, affiliazioni, link interni)
Se invece un post non porta traffico da oltre 12 mesi, potrebbe essere meglio:
Integrarlo in un altro articolo
Cambiarne l’angolazione
Oppure rimuoverlo se non è più utile (sì, a volte si può fare!)
5.6 Il valore dell’analisi gentile (senza burnout)
Il blogging non è una corsa ai numeri.
Analizzare serve a capire cosa funziona per migliorare con serenità, non per stressarsi o sentirsi “indietro”.
Ti consiglio un piccolo rituale mensile:
📅 Scegli un giorno fisso (es. il 1° di ogni mese)
🧘♂️ Prendi 1 ora per guardare: top 5 articoli, nuovi articoli, keyword che crescono
✍️ Scrivi 1 cosa che ha funzionato e 1 che vuoi migliorare
🎯 Segna un obiettivo concreto: “ottimizzare 2 articoli”, “testare una nuova CTA”, ecc.
5.7 Il ciclo virtuoso: scrivi, pubblica, promuovi, misura, migliora
Il blogging efficace non è solo ispirazione.
È un processo ciclico che si ripete:
Pianifica e scrivi con strategia
Pubblica e promuovi con costanza
Monitora i dati con pazienza
Migliora i contenuti con cura
Ricomincia dal punto 1, più forte di prima
E sì, all’inizio sembra tanto. Ma dopo 3-4 cicli, vedrai che ogni passo sarà più naturale.
E ogni articolo ti porterà un po’ più vicino al tuo obiettivo.
Conclusione finale: Bloggare con equilibrio e presenza
Gestire un blog non significa pubblicare a raffica.
Significa creare contenuti con cura, distribuirli con intelligenza e migliorarli con costanza.
Ma anche ricordarsi che dietro ogni parola scritta c’è una persona.
E davanti allo schermo, c’è un’altra persona.
In mezzo… c’è il tuo blog.
Tienilo vivo, vero e gentile. Ti ripagherà, nel tempo.
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