Come usare al meglio Google Search Console per il tuo blog

Cos'è google search console

 


Introduzione: perché ne parlano tutti

Quando ho iniziato il mio blog, Google Search Console era uno di quei nomi che tutti citavano, ma nessuno spiegava davvero. Sembrava una di quelle cose “da esperti”, da SEO strategist con tre monitor e una tazza che dice “I love data”. Eppure, oggi ti posso dire una cosa chiara e semplice:

Google Search Console è uno strumento gratuito, potentissimo e necessario, anche se hai appena iniziato.

Ti aiuta a capire cosa succede tra il tuo blog e Google. Ti mostra se le persone ti trovano. Ti dice se ci sono problemi. Ti svela quali parole usano per cercarti. In breve: è l’equivalente di una finestra nel cervello di Google.

E non serve essere “smanettoni” per usarla.


Cos’è davvero Google Search Console (senza paroloni)

Google Search Console (spesso abbreviato come GSC) è uno strumento gratuito offerto da Google per monitorare e migliorare la visibilità del tuo sito nei risultati di ricerca.

Non serve a “posizionarti meglio” con la bacchetta magica, ma:

  • Ti aiuta a vedere come Google interpreta il tuo sito

  • Ti mostra gli errori che ti stanno penalizzando

  • Ti dice quali parole chiave portano traffico

  • Ti mostra quali pagine stanno funzionando e quali no

  • Ti aiuta a migliorare l’esperienza utente, anche dal punto di vista tecnico

Immagina GSC come un ponte tra il tuo blog e Google. Senza questo ponte, tu scrivi e speri. Con GSC, tu scrivi, misuri, aggiusti. E cresci.


Cosa puoi fare con GSC: 7 usi pratici

Vediamo ora in modo molto concreto, cosa puoi fare con Google Search Console:

  1. Sapere quante persone ti trovano su Google
    Hai 10 visite al giorno? 100? Zero? GSC te lo dice.

  2. Capire con quali parole chiave appari nei risultati
    Forse pensavi di essere trovato per “torte vegane”, ma vieni cercato per “dolci senza uova”. GSC rivela la verità.

  3. Controllare se Google riesce a leggere le tue pagine
    Se c’è un errore nel tuo sito che blocca Google, qui lo scopri.

  4. Inviare nuove pagine a Google (in pochi click)
    Hai scritto un nuovo post? Invece di aspettare giorni, con GSC puoi chiedere a Google: “Ehi, guarda qui!”

  5. Controllare i link interni ed esterni
    Vuoi sapere chi ti linka e da quali pagine? Google te lo mostra.

  6. Verificare la compatibilità mobile
    Il tuo sito è leggibile da smartphone? Se qualcosa non va, lo saprai qui.

  7. Monitorare il rendimento nel tempo
    Puoi vedere l’andamento del tuo traffico organico. Se cali, scopri perché. Se cresci, capisci grazie a cosa.

Sì, lo so, inizia a sembrare molto “tecnico”. Ma ti prometto: lo sarà solo il minimo indispensabile. L’obiettivo qui è renderti autonomo, non confuso.

Ora entriamo in una delle domande più fatte: “Ma se è gratis… dov’è il trucco?”


 

Cos'è Google Search Console: Tutto quello che Devi Sapere

Perché è gratis? E cosa ci guadagna Google?

Bella domanda, vero? La risposta è più semplice di quanto sembri.

Google ti dà gratuitamente questo strumento perché… vuole che tu crei siti migliori. Siti più veloci, accessibili, leggibili. Perché?

Perché se i siti sono migliori, anche i risultati di ricerca di Google saranno migliori.
E se i risultati sono migliori, la gente continua a usare Google.

In pratica: aiutandoti, Google aiuta se stesso.

Non è una trappola. Non è un modo per venderti qualcosa (non direttamente, almeno). È solo un modo per rendere più solida la qualità del web. Se tu cresci, Google è felice. E tu, pure.


Come configurarla in meno di 10 minuti

Qui ti porto un esempio pratico dal mio blog. Te lo giuro: ci ho messo meno tempo a configurare GSC che a preparare un caffè con la moka (e io amo il caffè).

Ecco come fare passo passo:

  1. Vai su Google Search Console

  2. Accedi con il tuo account Google (quello con cui gestisci il sito)

  3. Clicca su “Aggiungi proprietà”

  4. Inserisci l’URL del tuo sito esattamente com’è (https o http? con www o senza?)

  5. Verifica la proprietà con uno di questi metodi:

    • Il più semplice: carica un file HTML (ti danno un link)

    • Oppure: usa un plugin SEO come Rank Math o Yoast che ha l’integrazione nativa

    • Oppure ancora: se usi Google Analytics o Google Tag Manager, puoi farlo da lì

Appena verifichi, Google inizia a raccogliere i dati. Ma sii paziente: i primi report potrebbero impiegare 1-2 giorni per popolarsi.

Se vuoi un tutorial passo passo, ti consiglio anche questa guida dettagliata su SiteGround, chiara e aggiornata.


Le 5 funzioni che ogni blogger deve conoscere

Potresti ignorare la metà delle cose in Google Search Console e usarla comunque meglio del 90% dei blogger. Ti elenco le 5 funzioni principali che ti consiglio di conoscere e usare subito:

1. Prestazioni (Performance)

La sezione che ti mostra:

  • Quante impression hai (quante volte il tuo sito è apparso nei risultati)

  • Quanti clic hai ricevuto

  • Il tuo CTR (click-through rate: cioè quante volte ti cliccano rispetto a quante volte appari)

  • La posizione media nelle SERP

 Da qui puoi capire quali articoli funzionano e quali no.
 Puoi scoprire parole chiave inaspettate per cui già ti posizioni.
 Puoi migliorare i tuoi titoli per aumentare il CTR.

2. Copertura

Qui Google ti dice:

  • Quante pagine ha indicizzato

  • Quali ha scartato (e perché)

  • Quali danno errore

 Fondamentale per assicurarti che Google stia leggendo davvero tutto il tuo sito.
 Se pubblichi nuovi articoli e non compaiono qui… c’è un problema.

3. Sitemap

Una sitemap è una mappa del tuo sito.
Puoi inviarla a Google in questa sezione, e aiutarlo a esplorare le tue pagine più velocemente.

Se usi un plugin SEO come Rank Math, la sitemap viene creata automaticamente.

4. Usabilità su dispositivi mobili

Questa sezione ti avvisa se il tuo sito non è ottimizzato per smartphone e tablet.
E oggi il 70% delle visite arriva da mobile…

 Controlla sempre che le tue pagine siano mobile-friendly.

5. Esperienza sulle pagine (Page Experience)

Valuta la velocità del tuo sito, la stabilità visiva, il tempo di caricamento.

 Qui puoi capire se il tuo blog è “lento” per Google (e per i tuoi lettori).
 Se vuoi migliorare, dai un’occhiata anche a WP Rocket (affiliazione consigliata sotto).


Usare GSC per crescere davvero: il mio metodo

Ti racconto cosa ho fatto io, e che puoi fare anche tu.

Step 1: Ogni settimana, guardo le query che portano traffico

Quelle che ti stupiscono di più sono le parole chiave per cui ti posizioni… senza saperlo!

Io, ad esempio, ho scoperto che il mio articolo sul “come aprire un blog” si posizionava anche per “blog per guadagnare soldi online”.

Ho riscritto titolo e introduzione tenendo conto di questa keyword, e boom: il traffico è aumentato del 38%.

Step 2: Miglioro le pagine con CTR basso e impression alte

Se una pagina appare tante volte su Google ma nessuno la clicca, c’è un problema: il titolo non attira o la meta description è noiosa.

Ho riscritto 3 articoli con CTR sotto l’1%… e sono arrivato al 3,5% solo cambiando titolo e snippet!

Step 3: Uso GSC per capire quali articoli aggiornare

Hai un post che perde posizione mese dopo mese?
Con GSC lo scopri subito, perché puoi confrontare le performance mese per mese.
A volte basta aggiornare la data, aggiungere un paragrafo, inserire un nuovo esempio.


 

Cos'è Google Search Console

Errori comuni (e come evitarli con un sorriso)

Parliamoci chiaro: sbagliare in GSC è più facile che scegliere il titolo giusto per un post. Ma niente panico. Ti elenco gli errori più comuni che vedo tra blogger e piccoli business, con la mia “soluzione calda”.

 1. Non verificarlo mai

C’è chi apre il sito e pensa: “Tanto Google mi troverà”. Sì, forse. Ma verificare GSC è come presentarsi a una festa dicendo “ciao, sono il nuovo arrivato”.

 Soluzione: verificalo appena puoi. Fallo e dimenticatene. Oppure… guardalo ogni settimana. Come vuoi, ma almeno fallo.


 2. Pensare che serva solo ai grandi siti

GSC serve anche se hai 10 visite al giorno. Soprattutto allora. Perché è proprio quando cresci piano che ti serve capire cosa funziona.

 Soluzione: usalo come bussola, non come termometro del tuo ego.


 3. Ignorare gli errori di indicizzazione

Un blog con 100 articoli può scoprire che 30 non sono nemmeno indicizzati. Sai che significa? Lavoro perso. Google non li vede.

 Soluzione: controlla la sezione “Copertura” ogni mese. Appena trovi una pagina scartata, indaga e correggi.


 4. Trascurare le pagine con CTR basso

Abbiamo detto prima, ma lo ripeto perché è importantissimo: se appari nei risultati e nessuno clicca, qualcosa non va. E spesso si tratta solo del titolo.

 Soluzione: riscrivi titoli e meta description. Non per Google. Per chi legge.


Esempi pratici dal mio blog

Caso reale #1: “Come scrivere titoli per blog”

Avevo scritto un articolo sui titoli dei blog. Ottimo contenuto, pochi clic.
Grazie a GSC ho scoperto che appariva spesso, ma con CTR dello 0,7%.

💡 Ho cambiato il titolo da:

“10 consigli per scrivere titoli per il blog”
a
“Come scrivere titoli che attraggono click (davvero)”

Risultato dopo 2 settimane? CTR al 2,9% e traffico raddoppiato.
Grazie solo a dati veri e un pizzico di empatia.


Caso reale #2: “Blog da zero: guida pratica”

Qui invece scoprivo che il post si posizionava bene anche per “come iniziare a guadagnare con un blog”.
Ho inserito una sezione dedicata a quel tema, ho collegato un articolo correlato su come monetizzare con pochi visitatori.
Boom: permanenza media aumentata e Google ha premiato la pertinenza.


Affiliazioni utili e strumenti da collegare

Google Search Console è gratis, ma per ottimizzare davvero conviene integrarlo con strumenti di qualità, anche affiliati (onesti e utili, non buttati lì).

 Plugin SEO

  • Rank Math SEO
    Plugin gratuito e avanzato, perfetto per inviare la sitemap a GSC, ottimizzare ogni pagina e integrare dati schema.

  • Yoast SEO
    Alternativa più conosciuta, ottimo per chi parte da zero.

 Performance

  • WP Rocket
    Plugin premium per velocizzare il sito e migliorare le metriche “Core Web Vitals” in GSC.

  • SiteGround
    Hosting super veloce e compatibile al 100% con GSC, perfetto per WordPress. Ottimo supporto anche per principianti.

 Strumenti di analisi extra

  • Google Analytics 4
    Integrabile con GSC per vedere cosa fanno gli utenti dopo essere arrivati sul tuo sito.

  • Ubersuggest
    Utile per trovare parole chiave correlate a quelle già trovate su GSC.

Tutti questi strumenti hanno versioni gratuite e premium. Scegli in base a dove ti trovi nel tuo percorso di blogger o imprenditore digitale.


 

 

Cos'è Google Search Console

Google Search Console nella vita quotidiana di un blogger (e non solo)

Routine settimanale, mensile e trimestrale: cosa guardare e quando

Molti pensano che per usare GSC servano ore. In realtà bastano pochi minuti, se sai dove mettere gli occhi.

Ecco la mia routine personale che puoi copiare o adattare:

Ogni settimana (5-10 minuti)

  • Dai un’occhiata a “Rendimento”: guarda le query con più clic e impressioni.
     Qualche pagina cala? Aggiorna il titolo o il contenuto.

  • Filtra le pagine con CTR sotto l’1%. Sono un’occasione d’oro per migliorare i tuoi titoli.

  • Controlla le pagine più visitate e assicurati che abbiano link interni verso altri articoli.

Ogni mese (15 minuti)

  • Visita la sezione Copertura: ci sono nuove pagine scartate o errori di scansione?

  • Vai su “Esperienza” > Core Web Vitals: se noti lentezza, è il momento di ottimizzare immagini o hosting.

  • Guarda i link interni ed esterni.
     Quali pagine ricevono meno link interni? Aumentali: migliora la loro autorità interna.

Ogni trimestre (30 minuti)

  • Analizza tutte le pagine che performano male ma hanno tante impressioni.
     Magari meritano un aggiornamento, una nuova immagine o un angolo di lettura diverso.

  • Fai una pulizia dei contenuti obsoleti e invia a Google l’aggiornamento.

Pro tip: Google Search Console non è un oracolo. È uno specchio. Ti mostra cosa c’è già, ma sei tu a decidere cosa farne.


Il lato umano della SEO: scrivere per le persone, migliorare per Google

Sì, anche i numeri possono essere umani.
Ogni clic è una persona che ha cercato qualcosa, ha letto il tuo titolo e ha deciso di fidarsi.
E ogni metrica in GSC ha dietro una storia: di delusione, sorpresa, o ispirazione.

Se una pagina ha 3.000 impressioni e 10 clic, non è solo un numero. È una porta socchiusa.
Forse il titolo è troppo generico. Forse la meta description non dice “entra, troverai ciò che cerchi”.

Ri-scrivere titoli, migliorare i testi, collegare contenuti correlati non è solo SEO. È attenzione. È cura. È il lavoro invisibile che fa la differenza tra chi blogga e chi crea valore.


 

Cos'è Google search Console Tutto quello che Devi Sapere

Domande frequenti (e risposte sincere)

GSC mi segnala errori che non capisco. Devo preoccuparmi?

No. GSC è molto pignola. A volte segnala cose che non richiedono intervento immediato.
Se un errore persiste per settimane, allora approfondisci. Ma niente panico per un warning occasionale.

Se aggiorno un articolo, devo dire qualcosa a GSC?

Non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato:
Vai su “Controllo URL”, incolla l’articolo aggiornato, clicca su “Richiedi indicizzazione”. È come dare un colpetto sulla spalla a Google: “Ehi, l’ho sistemato”.

Vale la pena usarlo anche con pochi contenuti?

Assolutamente sì. GSC ti fa capire da subito cosa funziona e cosa no. Meglio correggere la rotta con 5 articoli che con 50.


Strategie più avanzate (ma semplici da applicare)

Anche se sei un blogger alle prime armi, puoi iniziare a usare strategie “pro” in modo smart.

1. Scopri nuove keyword (a costo zero)

Nel pannello “Rendimento”, filtra per pagine specifiche. Ti appariranno le parole chiave che Google associa a quella pagina, anche se tu non le hai mai usate.

Aggiungile nel testo in modo naturale. Oppure scrivi un post dedicato a quella keyword.


2. Crea contenuti correlati dai dati

Hai una pagina che attira ricerche tipo: “come iniziare a guadagnare con un blog”?
Se GSC te lo segnala, significa che c’è fame di quel contenuto.

Scrivi un articolo ad hoc. Collegalo al post originale. Offri valore. Google apprezzerà. Le persone ancora di più.


3. Unisci GSC e Google Analytics

GSC ti dice come ti trovano.
GA ti dice cosa fanno dopo che ti trovano.

Uniti, sono una bussola perfetta.
Vedi una pagina con tanti clic ma bounce alto? Forse attira le persone sbagliate. Cambia il tono, aggiungi CTA, semplifica.

Vedi una pagina con poche visite ma tempo medio alto? Promuovila meglio. È oro nascosto.


Il lato psicologico: GSC può farti bene (o male)

Quando ti aiuta

  • Ti fa capire cosa stai facendo bene, anche quando ti sembra tutto fermo

  • Ti dà dati reali, non ipotesi

  • Ti insegna a leggere tra le righe del tuo contenuto

Quando può diventare un’ossessione

  • Se lo guardi ogni giorno sperando in un “miracolo SEO”

  • Se ti deprimi per ogni calo o “errore” segnalato

  • Se dimentichi che scrivere bene viene prima dell’ottimizzare

Il mio consiglio? Consideralo come un amico sincero: a volte ti dice cose dure, ma sempre con buone intenzioni.


Ultimo consiglio: ascolta i dati, ma fidati di te

Ci sono momenti in cui GSC ti dice che un post non va. Ma tu senti che quel contenuto ha valore, parla davvero alle persone.
➡ In quei casi, rivedilo, ripubblicalo, promuovilo… ma non cancellarlo solo perché “non performa”.

Google è potente. Ma tu conosci la tua voce meglio di lui.


Un piccolo schema da salvare

RoutineCosa fare in GSC
Ogni settimanaAnalizza CTR e impressioni, migliora titoli
Ogni meseCopertura, link interni, UX
Ogni trimestrePulizia contenuti, aggiornamenti, analisi

E ora? Apri GSC e inizia a giocarci

Hai letto molto. Sei arrivato fin qui. Ora tocca a te:

  1. Vai su Google Search Console

  2. Verifica il tuo sito (se non lo hai ancora fatto)

  3. Inizia con una cosa sola: guarda la pagina con più clic. E domandati:
    Come posso migliorarla?

Non devi fare tutto oggi. Ma ogni piccolo passo migliora il tuo sito, la tua scrittura, e la tua comprensione dei lettori.

 

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