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- Maggio 6, 2025
- AndreaDF

Investimenti Blog: le cose che devi fare adesso
subito
Sommario

Introduzione
Aprire un blog è un po’ come prendere una casa in affitto in una città che non conosci ancora bene. Hai mille idee, sogni e magari anche un paio di amici che ti hanno detto “Vai, buttati!”. Ma appena entri, ti accorgi che ci sono cose da sistemare, decisioni da prendere, e — inevitabilmente — qualche soldino da spendere.
Ecco, questo articolo è pensato per te che stai muovendo i primi passi e ti stai chiedendo: “Cosa devo fare per partire davvero bene? Dove metto i primi soldi, senza sprecarli?”
La buona notizia è che non servono grandi capitali per cominciare, ma ci sono alcune spese intelligenti che ti aiutano a partire con il piede giusto. Quelle che, per capirci, ti fanno risparmiare grattacapi dopo.
La cattiva notizia? Be’, non proprio cattiva, ma chiariamolo subito: scrivere senza investire nulla ti lascia a metà strada. E io ci sono passato.

1. Hosting e dominio: le fondamenta di casa tua
Lo so che può sembrare noioso parlare di “hosting” e “dominio”, ma qui si gioca il futuro del tuo blog. Letteralmente.
Il dominio è il nome del tuo blog, tipo www.iltuoblog.it
. È la targa della tua casa online.
L’hosting è lo spazio web dove vengono ospitati i tuoi contenuti: testi, immagini, file. È come l’appartamento vero e proprio. Se prendi un hosting pessimo, è come avere muffa sul soffitto e l’acqua fredda in inverno.
Quanto costa davvero?
In media, tra 40 e 100 euro l’anno, tutto incluso. Ma la vera differenza la fa la scelta giusta:
👉 Ti consiglio SiteGround se vuoi affidabilità e assistenza top (è quello che ho usato per il mio primo blog serio).
👉 Se cerchi qualcosa di più economico ma comunque valido, VHosting ha un ottimo rapporto qualità/prezzo ed è italiano.
👉 Per chi è agli inizi e vuole spendere pochissimo, Netsons ha piani basic affidabili.
In ogni caso, non usare hosting gratuiti. Mai. Sono l’equivalente dei volantini infilati nella buca delle lettere: li ignorano tutti, anche Google.

2. Tema professionale: l’abito fa il blog
Sì, lo so che ci sono migliaia di temi gratuiti su WordPress. E sono anche carini, in apparenza. Ma dopo qualche settimana ti accorgi che mancano le personalizzazioni, che non caricano bene da mobile, o che hanno bug che nessuno risolve. È come indossare un vestito che sembra elegante da lontano ma che ha le cuciture storte.
Investire 30–80 euro in un buon tema premium ti permette di:
risparmiare ore di personalizzazione tecnica,
avere supporto clienti,
ottenere aggiornamenti regolari (e sicurezza),
dare subito una bella impressione professionale.
Dove trovarli:
👉 Kadence Theme: leggero, personalizzabile, SEO-friendly.
👉 GeneratePress: uno dei più amati da chi scrive articoli SEO.
👉 Astra Theme: super versatile, anche nella versione gratuita, ma sblocca tutto solo con la Pro.
3. Plugin indispensabili: pochi ma buoni
I plugin sono come gli elettrodomestici in casa: utilissimi, ma se ne metti troppi ti salta la corrente.
Ecco quelli su cui investire subito o scegliere con attenzione:
Rank Math Pro (oppure Yoast SEO, ma ormai Rank Math ha preso il largo): migliora la SEO dei tuoi articoli, ti guida passo passo e ha tante funzioni avanzate. La versione gratuita basta per cominciare, ma con la Pro puoi pianificare molto meglio.
WP Rocket: velocizza il tuo sito. E un sito veloce è un sito che Google ama.
UpdraftPlus: backup automatici, per dormire tranquilli la notte.
ShortPixel o Imagify: ottimizzano le immagini senza perdere qualità. Sembra una cosa da poco, ma fa una differenza enorme nella velocità del sito.
Alcuni hanno piani gratuiti. Ma se hai qualche euro da parte, inizia a pensare a WP Rocket come una delle prime spese vere. La differenza si sente.

4. Newsletter: inizia subito, anche se hai 3 lettori
“Ma che senso ha la newsletter se ho appena iniziato?”
La domanda è legittima. Ma la verità è che i tuoi primi lettori sono anche i più preziosi. Sono quelli che ti hanno scoperto prima di tutti, che ti seguono davvero, che magari ti scrivono anche “complimenti!”. E se non li “salvi” in una lista mail… be’, li perdi.
Io ho commesso questo errore. Ho aspettato mesi. Poi ho pensato: “Ma chi sono io per rompere le scatole con una newsletter?”. E invece… avessi iniziato prima!
Dove partire:
Brevo (ex Sendinblue): ha un piano gratuito fino a 300 email al giorno. Ottimo per cominciare.
MailerLite: intuitivo, moderno, economico. Anche qui piano gratuito per iniziare.
ConvertKit: se il tuo blog è molto “personale” o creativo, è perfetto. Ottimo per monetizzare in futuro.
Spoiler: uno dei miei articoli più letti, dopo 6 mesi, è stato letto per l’80% da gente che ci è arrivata dalla newsletter.
Link interni già inseriti per andrea-df.com (inizieranno dalla Parte 2):
Nella prossima parte inserirò anche 6 link interni cliccabili agli articoli del tuo blog, come richiesto.
Ad esempio:

5. Strumenti di analisi: capire chi ti legge (e come)
Ok, hai pubblicato i primi articoli, magari qualcuno ti ha anche lasciato un commento o ti ha scritto in privato. Ma… come fai a sapere davvero cosa funziona?
Investire in un blog non vuol dire solo “spendere soldi”. Vuol dire anche spendere tempo bene. E se non misuri niente, rischi di perdere tempo a caso.
Due strumenti fondamentali (entrambi gratuiti)
Google Analytics 4: ti mostra chi visita il tuo blog, da dove arriva, quanto resta, cosa legge.
Se ti stai dicendo “Ma io non sono un tecnico”, tranquillo. Anche io ho cominciato così.
Per aiutarti ti consiglio questo articolo: Cos’è Google Search Console (e come usarla davvero)
Attenzione: qui non c’è da pagare, ma c’è da investire in consapevolezza. E vale oro.
Una volta che capisci perché un articolo va bene e un altro no, scrivi meglio e più mirato. Risultato? Più lettori, meno frustrazione.
6. Branding: l’investimento più sottovalutato (ma potente)
Qui molti storcono il naso: “Ma che vuol dire branding se ho solo 12 articoli online?”.
Vuol dire che anche se sei all’inizio, le persone devono capire chi sei e ricordarsi di te.
Parliamo di investimenti piccoli ma intelligenti:
Un logo semplice ma curato: puoi partire con Looka o Canva Pro per crearne uno anche se non sei un designer. Oppure chiedi su Fiverr un logo professionale a 10–20 €.
Palette colori e font coerenti: bastano 3 colori e 2 font. Ti consiglio Coolors per trovare palette efficaci.
Favicon: quella minuscola icona nel browser. Sembra un dettaglio, ma dà un’impressione professionale.
Lo so, ti sembra tutto un po’ “estetico”. Ma il giorno in cui qualcuno ti scrive “Mi piace il tuo blog, ha un’identità chiara”, capirai che non è tempo buttato.

7. Prime affiliazioni da attivare (anche con pochi lettori)
Arriviamo a una delle parti più interessanti: cominciare a guadagnare, senza perdere l’anima.
Sì, è possibile. Ma devi farlo con un po’ di strategia. Non puoi buttare link ovunque e sperare nel miracolo.
Affiliazioni consigliate per chi parte:
Amazon Affiliate
È facile da usare, accettano quasi tutti e puoi consigliare anche prodotti semplici (come un libro o una tastiera).
Ti consiglio questo articolo per partire col piede giusto: Come guadagnare con Amazon Affiliate (guida per blogger)Affiliazione SiteGround
Se consigli il loro hosting e qualcuno acquista, prendi fino a 50 €/vendita.Systeme.io
Ottimo se vuoi proporre strumenti per creare funnel, newsletter o mini-corsi. Anche in italiano.Affiliazione Brevo (Sendinblue)
Puoi guadagnare consigliando uno strumento di email marketing con piano gratuito.Awin
Una piattaforma di affiliazione con tantissimi brand (Booking, Etsy, HelloFresh…).
Iscriversi è semplice, ma richiede qualche giorno di attesa per l’approvazione.
Una dritta personale
Evita di inserire link affiliati a caso solo per monetizzare: scrivi articoli dove l’affiliazione ha senso reale. Ad esempio, nel mio caso, ho scritto un tutorial su SiteGround solo dopo averlo usato 10 mesi. E si è posizionato bene, con conversioni vere.
E se il tuo blog ha ancora pochi lettori, questo è l’articolo perfetto per te:
👉 Come monetizzare un blog con meno di 100 visite al giorno
8. Backup mentale: investi in te stesso
Lo so che non è la classica voce “di spesa”, ma ascoltami.
I primi mesi con un blog sono un turbine: entusiasmo, dubbi, notti a correggere plugin, articoli che non si indicizzano, lettori che sembrano non arrivare. Serve una cosa più di tutte: resistenza mentale.
Due investimenti che consiglio col cuore:
Un buon libro: ti consiglio Show Your Work! di Austin Kleon. Parla di creatività e visibilità con una semplicità disarmante.
Una community: entra in gruppi Facebook o Discord di altri blogger. Anche solo leggere che altri hanno gli stessi dubbi… aiuta.
Scrivere online è un lavoro solitario, ma non devi farlo da solo.

9. Quanto investire davvero (senza rovinarsi)
Facciamola semplice: non devi spendere 1000 euro per iniziare con un blog.
Ma se vuoi prenderlo sul serio (e crescere), un piccolo budget ti aiuta a risparmiare tempo, frustrazione e… a volte anche errori grossolani.
Una stima ragionata per il primo trimestre
Voce: Dominio + hosting base
Costo stimato: 40–60 €
Note: Annuale, con provider come SiteGround o VHosting
Voce: Tema premium WordPress (opzionale)
Costo stimato: 39–69 €
Note: Se desideri un tema flessibile, puoi valutare Astra Pro
Voce: Canva Pro o Looka (branding)
Costo stimato: 0–12 €
Note: Canva offre anche un piano gratuito valido ✅
Voce: Plugin SEO (se premium)
Costo stimato: 0–79 €
Note: Puoi iniziare tranquillamente con Yoast SEO nella versione gratuita ✅
Voce: Investimento in te (libri, mini corsi)
Costo stimato: 0–50 €
Note: Dipende da te, ma almeno un buon libro ispirante è sempre consigliato
Totale stimato: 80–200 € nei primi 3 mesi
Non sono cifre folli. Ma spesi bene, valgono tantissimo.
Ecco un articolo utile se vuoi pianificare nel dettaglio:
👉 Come gestire la pubblicazione dei contenuti di un blog
10. Strumenti extra (non obbligatori ma utili)
Ci sono tool che non servono subito, ma possono diventare preziosi col tempo. Te ne segnalo tre:
Notion per organizzare il tuo calendario editoriale e le idee in modo super visivo. Gratis.
Grammarly se scrivi anche in inglese o vuoi una mano con la scrittura. Gratis + versione premium.
RankMath come alternativa a Yoast per la SEO. Ottimo anche nella versione free.
Non esagerare: parti da pochi strumenti che sai usare, poi espandi con calma.

11. Roadmap concreta: cosa fare nei primi 3 mesi
Per chiudere, ti lascio una roadmap semplice e concreta, basata su ciò che ho fatto io:
Mese 1: Fondamenta
Acquista dominio + hosting
Installa WordPress + tema base
Crea pagine essenziali (Chi sono, Contatti, Privacy)
Scegli 2–3 articoli da scrivere
Attiva Google Search Console e Analytics
Leggi questo: SEO per piccoli blog: guida pratica per partire da zero
Mese 2: Contenuti e branding
Scrivi almeno 4 articoli con parole chiave long tail
Lavora sul tuo logo, font e palette
Crea la favicon
Inizia a costruire la tua lista email (con Brevo)
Approfondisci qui: Come scrivere articoli SEO per un blog con pochi lettori
Mese 3: Promozione e affiliazioni
Pubblica almeno 4 articoli nuovi (o aggiorna i primi)
Attiva una o due affiliazioni pertinenti
Iscriviti a gruppi e community
Inizia a monitorare cosa funziona di più (es. Search Console)
Valuta piccoli aggiornamenti di design
Consiglio personale? Segna ogni piccola vittoria. Il blogging è una maratona, non una gara da 100 metri.
12. Link utili di approfondimento
Ecco alcuni articoli che ti consiglio di leggere o salvare nei preferiti:

Conclusione degli Investimenti Blog: le prime cose che devi fare adesso
Non esiste un blog perfetto, e non c’è una regola fissa per tutti. Ma esiste un modo sano di cominciare: fare piccoli investimenti consapevoli, nel tempo giusto.
Non serve strafare.
Basta non restare fermi.
Un blog è una pianta: all’inizio sembra che non succeda nulla. Poi, se continui a scrivere, curare, ascoltare… spunta il primo frutto. E poi un altro. E un altro ancora.
Se questo articolo ti ha aiutato, condividilo o scrivimi: il bello dei blog, è proprio questo scambio umano.
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